Con il termine memorizzazione non volatile o storage si intende la possibilità di immagazzinare delle informazioni in maniera persistente con una ragionevole probabilità che l’informazione rimanga inalterata per un ragionevole lasso di tempo.
La memoria RAM di un computer è la tipica memoria che, al contrario, è volatile. Infatti è sufficiente che venga a mancare la corrente elettrica perché tutte le informazioni in essa immagazzinate vadano perdute.
Per poter memorizzare in maniera persistente le informazioni in formato digitale binario (sequenza di bit) è necessaria avere un supporto fisico con le seguenti caratteristiche:
- sul supporto possono essere scritte almeno una volta sequenze di bit;
- le sequenze di bit scritte rimangono inalterate a meno di una specifica operazione di modifica;
- le sequenze di bit possono essere lette un numero elevato di volte senza alterarle.
Esistono molti supporti fisici che rispondono a queste caratteristiche, ma nella storia dell’informatica solo alcuni si sono affermati e sono tuttora utilizzati:
- Nastri magnetici;
- Dischi magnetici (hard disk e floppy disk);
- Dischi ottici;
- Memoria flash.
Il tipo condiviso, indica che altri clienti sono presenti nello stesso server, mentre al contrario, il tipo dedicato indica uno spazio, sistema operativo compreso che è ad uso esclusivo di uno specifico cliente.
Di qualsiasi tipo di storage si parli è necessario seguire delle logiche di backup e replica del dato in modo tale da minimizzare il potenziale danno in termini di tempo.
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